La storia di Imma
E sì, è successo anche a me !
Anche io, ahimè, sono stata catapultata, all’ improvviso, in questo “cancro-tour”, così lo chiamo io
Ovvio, perché il cancro, quell’ “inquilino abusivo” tanto, troppo grande rispetto a me, non ti avvisa quando vuole arrivare. Lo ricordo bene quel giorno: era l’ Aprile del 2017 quando mi sono ritrovata, smarrita ed impaurita nell’ ambulatorio di senologia della Breast Unit dell’ ospedale Cardarelli. Lì, i miei dottori Trunfio e Liguori e le infermiere Roberta e Stefania, persone meravigliose che, sebbene non avessi mai visto prima, mi hanno confortata, mi hanno fatta sentire al sicuro, nonostante il cancro, nonostante tutto.
La diagnosi mi è stata data il 22 maggio (nulla accade per caso), dopo aver fatto un ago aspirato in radiologia dal mio dottor Minelli. Quanta paura! Quanto sgomento!
Lui, così come il suo angelo in camice bianco, Lucia, che mi ha stretto la mano tutto il tempo, mi hanno rasserenata durante quei momenti in cui l’ angoscia la faceva da padrone.
Il mio cancro era, diciamo così, “sostanzioso” ; quando mi sono ritrovata in quella stanza, il mio dottor. Riccardi fu taciturno ma chiaro e diretto. “Ci aspetta una dura battaglia” , mi disse, “ma abbiamo i mezzi per poterla affrontare” e allora, rassicurata dalle sue parole, mi sono armata di tutta la forza che ci voleva per affrontarla.
Loro sono i miei dottori: il mio “porto sicuro”.
Ho iniziato le mie chemio sul Dh oncologico, 6 mesi lunghi e pesanti, ma che a piccoli passi, sono passati.
In quel reparto ho conosciuto tante persone, di ogni età, e i nostri occhi parlavano per noi. Ma poi incontro lei, la mia Amica, Antonella, la quale, se non avessi saltato la mia seconda chemio, non avrei, forse, mai incontrato. Quel giorno i nostri sguardi si scambiavano pensieri assordanti. Lo sai quando una persona è bella, lo senti…
Insieme ci siamo supportate, sostenute e abbiamo condiviso, ancora per mia fortuna, tante, TROPPE cose. Ad oggi, però, se guardo indietro, nel mio “cancro-tour” sono state tante le persone che mi hanno arricchito la vita, con abbracci e con sguardi dati quando il parlare era superfluo.
Da questa esperienza posso affermare con certezza che la condivisione delle paure ti rende più leggero il peso di quel bagaglio perché il cancro cambia, inevitabilmente, la tua e la vita di chi ti vuole bene
Insieme, TUTTEinsieme, possiamo fare tanto affinché nessuna donna si senta sola e smarrita .”INSIEME SI PUÒ ”
Imma Ingicco